Discorso del Presidente Claudio Passeri durante la presentazione della Decima edizione de “L’Armanàculu d’Sirvòu” 2009. Silvano d’Orba, Teatro dell’Oratorio “Don Bosco”, 6 dicembre 2008.
Buonasera a tutti i presenti,
voglio in primis porgere i miei personali ringraziamenti, nonché quelli del Circolo “Ir Bagiu”, alla Provincia di Alessandria ed al Comune di Silvano d’Orba per il loro sostegno e patrocinio, all’Oratorio “Don Bosco” di Silvano d’Orba che ci ospita questa sera, alle attività commerciali che hanno sponsorizzato questo avvenimento, alle Autorità presenti in Sala, agli Artisti e agli Esperti intervenuti, ma soprattutto voglio ringraziare il numeroso pubblico che vedo essere presente in questa come in tutte le altre precedenti occasioni.
È con grande orgoglio e soddisfazione – e permetteteci, anche un pochino di emozione – che questa sera presentiamo “L’Armanàculu d’Sirvòu 2009”, la decima edizione del nostro calendario in dialetto Silvanese. Ma non è solo questa edizione ad essere speciale: anche il Circolo, infatti, si appresta a spegnere, nel 2009, le sue prime dieci candeline. Era il 1999 quanto Sergio Basso, coadiuvato dagli amici di «media e veneranda età» costituì ufficialmente il Circolo “Ir bagiu”, di cui abbiamo già sentito da Roberto Basso il perché di questo nome. Ho detto ufficialmente poiché il Circolo – in nuce, si può ben dire – esisteva anche prima. Infatti, se vi fosse capitato di passare in piazza Cesare Battisti, all’angolo con Via San Giovanni – per intenderci, il lato opposto innanzi al Bar Cavallo Grigio – proprio là, dove vi erano quegli scalini ormai ad oggi scomparsi, avreste trovato Sergio e quelli che sarebbero divenuti, più avanti, i fondatori del Circolo, intenti a parlare in dialetto.
Io ho avuto la fortuna, per una sola volta, di assistere ad un loro incontro. Allora frequentavo il secondo anno di scuola superiore quando, come lavoro di fine anno, ci avevano proposto di ridurre il celebre romanzo di Alessandro Manzoni, “I Promessi Sposi”, ad una versione più moderna. A me toccò l’incipit del romanzo, proprio laddove Manzoni inscena il ritrovamento di un manoscritto anonimo del Seicento. Nel ridurre quel testo, che inizia con quel magnifico passo: «L’Historia si può veramente deffinire una guerra illustre contro il tempo…», mi venne l’idea di scriverlo in dialetto. Mi rivolsi dunque a Sergio, il quale, gentilmente, mi aiutò in quell’ardua impresa. Quando poi la riduzione dell’intero romanzo fu del tutto completa, nello stampare le copie, ne chiesi una in più. Fu quella la copia che omaggiai a Sergio, come ringraziamento per l’aiuto prestatomi. Egli ne fu entusiasta e mi disse di portarglielo dove era solito essere tutte le mattine, proprio su quegli scalini. E da lì, si può dire, iniziò il legame tra me e il Circolo “Ir Bagiu”.
Quegli incontri, dopo pochi anni, si fecero più ufficiali. Il Circolo “Ir Bagiu”, infatti, il 02 marzo 2001, divenne Associazione Culturale e Sergio, l’estate dopo, proprio in virtù di quel lavoro fatto anni addietro, mi chiese di partecipare attivamente a quella nuova Associazione, cosa che feci con immenso piacere. Accettai perché mi affascinavano soprattutto due cose: la storia di Silvano d’Orba e la sua “Silvanesità”.
In questi due lustri abbiamo cercato si recuperare il dialetto, dandogli una forma che solo inverosimilmente gli si può adattare, ovvero la forma scritta. Il dialetto, quasi per definizione, è un’inflessione della lingua orale, libera quindi dalle regole che soggiacciono alla lingua scritta. Ma per salvarlo, per tramandarlo, per valorizzarlo è stato un passo necessario. Ma non solo ci siamo occupati del patrimonio linguistico. Nelle molteplici attività del Circolo, infatti, ci sono gli aspetti inerenti la tradizione, l’arte, la Storia (sia quella “alta”, sia quella “del volgo”), la Cultura in generale; ma anche di quei valori sociali e di civismo che troppo spesso vengono dimenticati nel mondo presente. Non scordiamo, infatti, che è proprio dal volontariato, dalla comune passione e dalla voglia di spendere insieme, gratuitamente, il proprio tempo libero che nasce il Circolo “Ir Bagiu”. Parafrasando ciò che diceva John F. Kennedy «non chiediamoci quello che Silvano d’Orba può fare per noi, ma ciò che noi possiamo fare per Silvano d’Orba». Questo è il vero ed unico motore del Circolo. Ed il denominatore comune delle sue molte attività è proprio la parlata vernacolare, veicolo di memoria e testimonianza lasciataci da coloro che hanno compiuto la loro opera e che sono passati, come l’acqua scivolata via sulle pietre di un torrente.
Molti sono stati quindi i lavori del Circolo in questi dieci anni di vita. Tante pubblicazioni, tante collaborazioni con le realtà del circondario. Abbiamo da sempre cercato non maiuscole imprese capaci di svelare chissà quali divini misteri, ma più modestamente, progetti semplici e dignitosi, capaci di farci conoscere un po’ meglio il nostro bellissimo paese, e perché no, anche trasmettere e rivivere sensazioni, emozioni, ricordi vissuti in passato.
Per fare questo, tuttavia, il Circolo “Ir Bagiu” deve ringraziare i molti che, sin dalla sua nascita, lo hanno appoggiato, lo hanno sostenuto e hanno collaborato con esso. Alcuni di loro, purtroppo, come ci ricorda Sant’Agostino, sono oggi degli invisibili. Mi riferisco a Gian Battista Lasagna, a Nicola Gualco, a Bruna Santamaria e all’ideatore del Circolo stesso, Sergio Basso. A costoro, e alla promessa di un nostro rinnovato impegno affinché il Circolo possa continuare in futuro, dedicherei un applauso.
Ma la squadra del “Bagiu” non è diminuita, anzi, si è allargata ancora, a conferma che molti sono i suoi sostenitori. Oggi il Circolo può vantare su una dozzina di persone valide che, con impegno gratuito, buona volontà e grande professionalità continuano nelle sue molteplici attività. E proprio tutti noi, quest’anno, come primo decennio de “L’Armanàculu d’Sirvòu”, abbiamo deciso di pubblicare un’edizione speciale. Speciale poiché, pur mantenendo l’usuale veste grafica, lo abbiamo reso un po’ più accattivante.
Abbiamo voluto impreziosire questa pubblicazione, invece di un’altra, poiché “L’Armanàculu”, tra tutte, è il simbolo più intimo del Circolo “Ir Bagiu”: la vita di quest’ultimo è strettamente correlata alla tradizione del primo. «Stat Roma pristina nomine, nomina nuda tenemus». È un esametro del “De Contemptu Mundi” di Bernardo di Cluny, ripreso, con qualche modifica, da Umberto Eco ne “Il Nome della Rosa”. Se il simbolo è tutto ciò che possediamo del mondo che ci circonda, allora il valorizzare in primis “L’Armanàculu”, è valorizzare, in nuce, il Circolo “Ir Bagiu” che lo ha realizzato.
Voglio concludere, per non abusare troppo della Vostra cortesia, parlando dei due progetti che il Circolo sta preparando: uno a conclusione del suo primo decennio, l’altro come inizio del secondo. Mi riferisco alla pubblicazione, a breve, del “Dizionario e Grammatica del Dialetto Silvanese” e alla pubblicazione di un libro storico-fotografico su Silvano d’Orba.
Il primo riguarda l’ultimo grande lascito di Sergio, e concerne appunto la prima opera organica inerente la parlata vernacolare silvanese. Il titolo, Vi anticipo, sarà “Dizionario e Grammatica del Dialetto Silvanese”. È questa un’altra opera straordinaria poiché rivela, ancora una volta, il grande Amore di Sergio verso la sua, la nostra Silvanesità. Più di settecento pagine che riguardano il dizionario vero e proprio (Silvanese – Italiano e Italiano – Silvanese) e la parte riguardante la grammatica: dagli articoli alle preposizioni, dai numerali ai verbi (comprensivi di tutto il loro paradigma). Un’opera straordinaria, come Vi dicevo, che è attualmente in fase finale di impaginazione. Ciò costituirà l’opera di conclusione del primo decennio.
L’altro progetto riguarda, invece, un libro storico-fotografico su Silvano d’Orba. Per questa occasione il Circolo si avvarrà della validissima collaborazione di Laura Scarsi. Ma non solo. Infatti, vi sarà bisogno di tutto Silvano d’Orba e di chi vorrà partecipare fornendo materiale fotografico, di qualsiasi periodo storico, inerente il nostro paese.
Attualmente stiamo definendo operativamente e organicamente come affrontare al meglio una simile iniziativa. Ma qualcosa posso già dire. A breve, uscirà un manifesto rivolto proprio a chi ha del materiale fotografico e avrà il piacere di collaborare con noi. Sullo stesso sarà indicato il luogo e l’ora dove si potrà portare le fotografie, che si ricorda, verranno sùbito restituite ai loro legittimi proprietari. Ogni fotografia sarà poi pubblicata assieme alla sua fonte. Questo sarà, invece, il progetto che ufficialmente aprirà il secondo decennale. Speriamo vivamente nella fattiva collaborazione di tutto il paese.
Ma i progetti non sono finiti. Altri libri, altre iniziative, altri eventi su Silvano e su Rondinaria sono già in cantiere.
Voglio concludere, e questa volta veramente, ricordando che nel 2009 festeggeremo i nostri primi dieci anni di esistenza del Circolo, uno dei più importanti traguardi sino ad ora raggiunti. Ma se siamo riusciti in ciò è anche e soprattutto grazie a Voi, e a tutti coloro che hanno creduto nel “Bagiu” e lo hanno supportato. A Voi, quindi, voglio rivolgere un sincero ringraziamento e augurarVi un buon 2009!
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