Dalla prefazione alla prima edizione (2007) della professoressa Paola Piana Toniolo
Per questo libro ci vorrebbe un sottotitolo come, ad esempio, “Silvano nel cuore”. Esso consiste, infatti, sostanzialmente, in una dichiarazione d’amore al proprio paese natio, un amore totale che si esprime senza alcuna remora, senza alcun ripensamento, senza, potremmo dire, alcun ragionamento.
L’autore è passato dal primo lavoro, in cui l’oggetto del suo interesse era la piccola frazione della Valle dei Cochi a questo secondo, in cui l’attenzione si svolge ad un complesso più vasto, sentito però sempre nell’ottica del ricordo. Tanto è vero che, se alcuni avvenimenti sono recenti e si collocano negli anni ’90 od anche più tardi, l’accento cade sempre sull’infanzia, come momento unico che continua a vivere e farsi eterno presente.
Non per niente non ci sono parole per l’intermezzo, l’età lavorativa per intenderci, e tutto il narrare è infanzia o “pensione”: il bimbo, l’uomo – diciamo “maturo” – che si tengono per mano.
Ma c’è anche l’impegno a farsi interprete, per i suoi concittadini, di un mondo ben preciso, con la descrizione, il più possibile puntuale ed accattivante, delle associazioni e dei personaggi che hanno fatto e fanno la Silvano di oggi. Possono essere il Circolo “Ir Bagiu”, come gli “Amici dei Burattini”, Eliu ir Magnòu (Elio Robbiano) o Pippo Carruba, Sergio Basso, Marina Elettra Maranetto o Pupi Mazzucco, Massignan o Mialich, e così via…
Così hanno molta importanza le immagini, le fotografie antiche e quelle più recenti che fermano il tempo e aiutano a colorare la memoria.
Questo volume avrà successo, come è accaduto al precedente, perchè molte persone vi si riconoscerenno.
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